Sì, perché sia il musical originale di Richard O'Brien sia, ancora di più, il film diretto due anni dopo dall'australiano Jim Sharman hanno letteralmente polverizzato tutti i record di longevità sui palcoscenici e nelle sale, diventando autentici fenomeni di culto e suscitando vera e propria venerazione nei fan, pronti a rivederli anche centinaia di volte, magari in uno dei cinema che li programmano una volta alla settimana da trentacinque anni a questa parte, travestendosi come i propri beniamini e facendo dei messaggi di apertura verso la diversità e di opposizione al grigiore perbenista dell'omologazione addirittura una filosofia di vita.
La serata napoletana di giovedì abbinerà alla proiezione del film anche la messa in scena contemporanea del musical teatrale, a cura del Teatro dell'Anima. Con la regia di Dario Aquilina, le coreografie di Teresa Giaccio e i costumi di Veronica Quaranta, sul palco del Modernissimo si esibiranno il Frank-N-Furter interpretato da Riccardo Pisani, la Janet Weiss di Marialuisa Firpo, il Brad Majors di Armando Cortese, il Riff Raff di Donato Giliberti e, naturalmente, il Rocky di Maurizio Scotto di Santolo; mentre sullo schermo cinematografico gli stessi personaggi avranno i consueti tratti di una giovanissima Susan Sarandon (Janet), Barry Bostwick (Brad), lo stesso Richard O'Brien (Riff Raff), Peter Hinwood (Rocky) e, naturalmente, di un Tim Curry indimenticabile nel caratterizzare il "dolce travestito del pianeta Bisesso della galassia Transilvania" che già nel nome, Frank-N-Furter, racchiude in sé gli universi stilistici del rock 'n' roll e del cinema horror di Serie B, dei quali si nutre il cult movie di Jim Sharman.
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