mercoledì 3 marzo 2010

ALICE, IL ROCK E IL CAPPELLAIO MATTO

Di Diego Del Pozzo

Anche il film del momento, cioè Alice in Wonderland del geniale Tim Burton, civetta "alla grande" con l'universo pop-rock. E, d'altra parte, non poteva che essere così, se si pensa a cosa è il cinema del regista di Burbank e a quanto l'opera di Lewis Carroll abbia influenzato, nei decenni, l'immaginario rock. Sull'argomento consiglio questo bell'articolo di Francesco Prisco pubblicato oggi sul sito del Sole 24 Ore.E, per chi volesse approfondire ulteriormente, lo stesso Prisco propone un elenco delle principali rockstar che hanno, in qualche modo, omaggiato Carroll e la sua Alice con la propria opera e, spesso, con la propria stessa vita: Dai Beatles a Syd Barrett, dai Jefferson Airplane ai Cream, da Tom Waits ai Korn e a tanti altri ancora, del passato e del presente.
Proprio nel caso di Barrett, è giusto parlare di influenza profonda sulla sua stessa esistenza, in quanto il fondatore e leader dei primi Pink Floyd, a un certo punto del proprio cammino, decise di trasformare se stesso in un autentico personaggio di Alice in Wonderland, con tutto ciò che questo potè comportare sul suo già fragile equilibrio psichico. Nel 1970, infatti, un Syd sempre più alienato e intimamente psichedelico "divenne" il Cappellaio Matto quando pubblicò il suo visionario esordio solista, carrolliano sin dal titolo: The Madcap Laughs ("Il Cappellaio Matto ride"). Peccato, però, che Syd Barrett non riuscirà più a riattraversare lo specchio della follia e a tornare indietro: chissà, infatti, quali e quanti altri capolavori avrebbe potuto regalare al nostro mondo al di qua dello specchio.

1 commento:

  1. Non per fare la parte del solito pignolo, ma nell'elenco Alice+Rock stilato da Prisco manca un riferimento, a mio avviso fondamentale, a un'intera etichetta discografica di musica rock nata sotto il segno di Alice: la Charisma Records di Tony Stratton-Smith, che negli anni Settanta lanciò artisti come Genesis, Van Der Graaf Generator, Lindisfarne e perfino i Monty Phyton, sotto il logo del vecchio cappellaio matto ripreso direttamente da un disegno di John Tenniel, ovvero l'illustratore originale di 'Alice in Wonderland'. Sul mio blog in inglese, 'Nursery Mind', potete leggere una lunga e dettagliata storia di 'Madcap Strat' e della sua Charisma Records.

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