venerdì 23 aprile 2010

OMAGGIO "CINEROCK" A CLAUDIA PANDOLFI

Un omaggio "cinerockeggiante" a Claudia Pandolfi, la bella e brava attrice italiana investita da un paparazzo. In bocca al lupo, Claudia! (d.d.p.)

giovedì 15 aprile 2010

MIP DI CANNES: ANNUNCIATI FILM SU LENNON E GLI STONES

Di Diego Del Pozzo

Succose novità in arrivo dal MIP di Cannes per gli appassionati di cinerock. I vertici del RomaFictionFest, evento che avrà luogo nella capitale dal 5 al 10 luglio, hanno annunciato, infatti, due titoli cinemusicali che saranno proiettati durante la manifestazione romana diretta da Steve Della Casa. Si tratta di Lennon: Naked e di Stones in Exile.
Il primo è un tv movie di novanta minuti, prodotto da BBC 4 e diretto da Edmund Coulthard, dedicato alla vita di John Lennon negli anni del suo massimo cambiamento, tra il 1967 e il 1971, cioè quelli del divorzio dalla prima moglie Cynthia, dell'incontro con Yoko Ono, della morte dello storico manager Brian Epstein, dell'incontro col padre Freddie. Nel ruolo principale recita un attore collaudato come Christopher Eccleston (Lennon). Accanto a lui ci saranno Naoko Mori (Yoko Ono), Andrew Scott (Paul McCartney), Claudie Blakley (Cynthia), Christopher Fairbank (Freddie Lennon), Rory Kinnear (Epstein). Insomma, sulla carta sembra un progetto di grande qualità. Vedremo.
Da parte sua, invece, Stones in Exile è un documentario prodotto da Passion Pictures per BBC Worldwide, col diretto coinvolgimento di Mick Jagger e Keith Richards alla produzione esecutiva. Il film proporrà documenti d'archivio, foto e interviste rare, per ricostruire il fatidico 1969, che vide gli Stones "esiliati" in Francia (fondamentalmente per motivi fiscali) dove, nella cantina della villa di Keith Richards, registrarono il mitico album Exile On Main Street, che parallelamente uscirà per Universal in versione deluxe comprendente anche un cd di inediti e il dvd col documentario.

mercoledì 14 aprile 2010

I GREEN DAY SBARCANO A BROADWAY

Di Diego Del Pozzo

American Idiot, il concept album dei Green Day uscito nel 2004 e premiato da ben quindici milioni di copie vendute, diventa una rock opera, che andrà in scena al St. James Theatre di New York da martedì prossimo (20 aprile).
Di assoluto livello, il team che ha lavorato allo show: regista e co-autore del libretto (assieme al leader della band, Billie Joe Armstrong) è lo specialista Michael Meyer, supervisore musicale è Tom Kitt, coreografo Steven Hoggett. Sul palco si esibiranno una band di otto componenti e un cast formato da diciannove giovanissimi attori, con John Gallagher jr. - già vincitore di un Tony Award, cioè l'Oscar del teatro - nel ruolo principale.
La trama è, naturalmente, quella già sviluppata dall'album del 2004, imperniato sulle vicissitudini di Johnny, un "poverocristo" della provincia americana insoddisfatto del Paese nel quale gli tocca vivere.

martedì 13 aprile 2010

A NAPOLI IL "ROCKY HORROR PICTURE SHOW"!

Di Diego Del Pozzo

Giovedì sera, alle 21.30, il multicinema Modernissimo di Napoli ospiterà un evento imperdibile per ogni vero "credente": una proiezione-rappresentazione di The Rocky Horror Picture Show, l'ideale per immergersi nell'universo di ironia, sensualità e trasgressione che, dal 1973 a teatro e dal 1975 al cinema, ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo.
Sì, perché sia il musical originale di Richard O'Brien sia, ancora di più, il film diretto due anni dopo dall'australiano Jim Sharman hanno letteralmente polverizzato tutti i record di longevità sui palcoscenici e nelle sale, diventando autentici fenomeni di culto e suscitando vera e propria venerazione nei fan, pronti a rivederli anche centinaia di volte, magari in uno dei cinema che li programmano una volta alla settimana da trentacinque anni a questa parte, travestendosi come i propri beniamini e facendo dei messaggi di apertura verso la diversità e di opposizione al grigiore perbenista dell'omologazione addirittura una filosofia di vita.
La serata napoletana di giovedì abbinerà alla proiezione del film anche la messa in scena contemporanea del musical teatrale, a cura del Teatro dell'Anima. Con la regia di Dario Aquilina, le coreografie di Teresa Giaccio e i costumi di Veronica Quaranta, sul palco del Modernissimo si esibiranno il Frank-N-Furter interpretato da Riccardo Pisani, la Janet Weiss di Marialuisa Firpo, il Brad Majors di Armando Cortese, il Riff Raff di Donato Giliberti e, naturalmente, il Rocky di Maurizio Scotto di Santolo; mentre sullo schermo cinematografico gli stessi personaggi avranno i consueti tratti di una giovanissima Susan Sarandon (Janet), Barry Bostwick (Brad), lo stesso Richard O'Brien (Riff Raff), Peter Hinwood (Rocky) e, naturalmente, di un Tim Curry indimenticabile nel caratterizzare il "dolce travestito del pianeta Bisesso della galassia Transilvania" che già nel nome, Frank-N-Furter, racchiude in sé gli universi stilistici del rock 'n' roll e del cinema horror di Serie B, dei quali si nutre il cult movie di Jim Sharman.

lunedì 12 aprile 2010

ANTEPRIMA: "SAMANTHA", DAL NUOVO DISCO DELLE HOLE

Regalino per gli appassionati: ecco qui un nuovo brano dal disco Nobody's Daughter delle Hole (anche se sarebbe meglio dire, di Courtney Love), in uscita nei prossimi giorni. Il brano in questione si chiama Samantha. (d.d.p.)

sabato 10 aprile 2010

PRENDE FORMA L'ATTESO FILM SUI NIRVANA

Di Diego Del Pozzo

Potrebbe essere Scarlett Johansson a interpretare Courtney Love nell'attesissimo film dedicato alla breve ma intensa epopea grunge dei Nirvana. Sull'ipotesi, infatti, si è mostrato possibilista il manager della cantante, Jonathan Daniel, che ha invece smentito la voce secondo la quale per il ruolo di Kurt Cobain fosse stato scelto il Robert Pattinson reso celebre dalla saga emo-vampiresca di Twilight. Peccato, perché altrimenti la simmetria sarebbe stata perfetta, dato che anche l'altra protagonista del ciclo che ha fatto impazzire gli adolescenti di tutto il mondo, Kristen Stewart, ha fatto il salto dai vampiri al rock, interpretando recentemente Joan Jett nel biopic dedicato alle Runaways.
Tornando al film sui Nirvana, sempre Daniel ha confermato che il titolo di lavorazione è Heavier Than Heaven, ispirato all'omonima biografia di Charles R. Cross, mentre pare definitivamente tramontata pure l'ipotesi di affidare la regia a David Fincher.

venerdì 9 aprile 2010

ARRIVA A MAGGIO IL NUOVO DISCO DEI DEAD WEATHER

Di Diego Del Pozzo

Uscirà venerdì 7 maggio il secondo album dei Dead Weather, il supergruppo creato l'anno scorso da Jack White e Alison Mosshart, assieme a Dean Fertita dei Queens of the Stone Age e Jack Lawrence dei Racounters. Proprio il geniale chitarrista e cantante di Chicago e la frontwoman dei Kills hanno, infatti, anticipato al sito della rivista britannica NME alcuni dettagli di questo nuovo lavoro che segue di poco più d'un anno quello d'esordio, Horehound.
Il secondo disco della band s'intitolerà Sea of Cowards e sarà pubblicato, come il precedente, dall'etichetta discografica di White, la Third Man Records di Nashville. In questi giorni è già uscito il primo singolo Die by the Drop, accompagnato da un videoclip diretto da Floria Sigismondi.
Qui sotto, ho inserito il video di una esilarante autopresentazione dei Dead Weather, risalente allo scorso anno. Cliccando qui, invece, è possibile gustarsi un loro intensissimo live set di venti minuti, registrato il 22 giugno 2009 a Londra, negli spazi di From the Basement Live, con la regia di Sophie Muller.


giovedì 8 aprile 2010

FLORIA SIGISMONDI E IL LATO OSCURO DEL VIDEOCLIP

Qui sotto, una breve videomonografia - in lingua spagnola - dedicata all'artista canadese di origini italiane Floria Sigismondi, senz'altro la più gotica e surrealista creatrice di videoclip della scena contemporanea. Buona visione! (d.d.p.)

lunedì 5 aprile 2010

UNO STRALCIO DALL'INTRODUZIONE DEL NOSTRO LIBRO

Di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito
(da Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop, Liguori, 2010)

[...] L'avvento del rock 'n' roll alla metà degli anni Cinquanta segna una cesura epocale nella storia dei rapporti tra cinema e musica; anche perché la "nuova" musica - che tale non è, in quanto si rifà agli stilemi ritmici propri del rhythm 'n' blues e di altre musiche nere americane, adattandoli ai gusti e alle esigenze di un pubblico più ampio e prevalentemente bianco - si sviluppa in un'epoca segnata da notevoli miglioramenti della tecnologia e, soprattutto, da una inedita integrazione - che potremmo definire "cultural-industriale" - tra media differenti, anticipando la tendenza odierna di un mercato dominato dalle multinazionali globali dell'entertainment.
Il rock diventa, dunque, la colonna sonora della nuova società industriale che caratterizza gli Stati Uniti e il mondo a partire dai Fifties: una società segnata da profondi sconvolgimenti sociali e culturali, primo tra tutti l'emergere dei teenagers come categoria a sé stante (nella foto, una scena de Il seme della violenza di Richard Brooks, il primo film col rock 'n' roll sui titoli di testa). Da questo punto in poi della storia novecentesca, allora, il rock diventa la "musica giovane" per eccellenza, legandosi in maniera indissolubile al proprio pubblico di riferimento, lungo i decenni e ben oltre il dato meramente anagrafico (tutti i giovani, prima o poi, diventano adulti e poi invecchiano; ma il rock è destinato a fargli compagnia per l'intero loro itinerario esistenziale).
Naturalmente, il rock s'intreccia in maniera sempre più stretta con l'altra "arte giovane" novecentesca per antonomasia, ovvero il cinema, iniziando a influenzare sempre più massicciamente poetiche autoriali e specifiche parabole produttive (a sua volta venendone influenzato). Basti pensare, per riferirsi all'esempio più eclatante, all'intera generazione di registi e interpreti della cosiddetta
New Hollywood, cioè a coloro che, nei decenni Settanta e Ottanta, tirano fuori la "Mecca del cinema" dalle secche di una crisi apparentemente irreversibile, riproponendola con forza come luogo-guida dell'immaginario collettivo mondiale: si tratta di una generazione indubbiamente rock, come dimostrano chiaramente i film di ciascuno, da Scorsese e Coppola a Lucas e Spielberg, per limitarsi soltanto ai più importanti.
Quelle che abbiamo voluto raccontare in questo libro sono storie artistiche e produttive, culturali e industriali che si sono sviluppate, per tutta la seconda metà del Novecento e fino a oggi, all'insegna dell'affascinante "abbraccio" tra cinema giovane - innanzitutto nello spirito - e musica rock. Lo abbiamo fatto cercando di dare conto dei principali snodi cronologici, privilegiando però itinerari volutamente ondivaghi che fossero in grado di far percepire al lettore il "suono" e magari il "corpo" del rock al cinema e del cinema più rock [...].

giovedì 1 aprile 2010

IL NOSTRO LIBRO RECENSITO SU "ROLLING STONE"

Di Raffaella Giancristofaro
(Rolling Stone n.° 78 - Aprile 2010)

Undici saggi, colti e non pallosi, su cinema e rock. Un altro libro sul tema? Già, ma vale la spesa. Per la scioltezza di linguaggio, la ricchezza dei riferimenti, la non "gonzità" degli scriventi (fa strano forse leggerlo qui, ma in questo genere saggistico è più che apprezzabile).
Una manciata competente di studiosi, cinefili, giornalisti, ispirati da un taglio trasversale, ricostruisce contesti e scenari, senza fermarsi alle curiosità da fan né parlare solo agli iniziati. Dalla nascita della cultura rock col teen movie e Elvis al rockumentary, dal cinema "dei" Beatles, Pink Floyd e Dylan all'opera rock e al citazionismo dei clip. Chiudono le interviste a Julien Temple, Carlo Verdone, Gaetano Curreri e Fabio Liberatori.
Non considerate la grafica, polverosa.

Diego Del Pozzo, Vincenzo Esposito
(a cura di)
Rock Around the Screen
Liguori, pp. 243, euro 24.50