lunedì 5 aprile 2010

UNO STRALCIO DALL'INTRODUZIONE DEL NOSTRO LIBRO

Di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito
(da Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop, Liguori, 2010)

[...] L'avvento del rock 'n' roll alla metà degli anni Cinquanta segna una cesura epocale nella storia dei rapporti tra cinema e musica; anche perché la "nuova" musica - che tale non è, in quanto si rifà agli stilemi ritmici propri del rhythm 'n' blues e di altre musiche nere americane, adattandoli ai gusti e alle esigenze di un pubblico più ampio e prevalentemente bianco - si sviluppa in un'epoca segnata da notevoli miglioramenti della tecnologia e, soprattutto, da una inedita integrazione - che potremmo definire "cultural-industriale" - tra media differenti, anticipando la tendenza odierna di un mercato dominato dalle multinazionali globali dell'entertainment.
Il rock diventa, dunque, la colonna sonora della nuova società industriale che caratterizza gli Stati Uniti e il mondo a partire dai Fifties: una società segnata da profondi sconvolgimenti sociali e culturali, primo tra tutti l'emergere dei teenagers come categoria a sé stante (nella foto, una scena de Il seme della violenza di Richard Brooks, il primo film col rock 'n' roll sui titoli di testa). Da questo punto in poi della storia novecentesca, allora, il rock diventa la "musica giovane" per eccellenza, legandosi in maniera indissolubile al proprio pubblico di riferimento, lungo i decenni e ben oltre il dato meramente anagrafico (tutti i giovani, prima o poi, diventano adulti e poi invecchiano; ma il rock è destinato a fargli compagnia per l'intero loro itinerario esistenziale).
Naturalmente, il rock s'intreccia in maniera sempre più stretta con l'altra "arte giovane" novecentesca per antonomasia, ovvero il cinema, iniziando a influenzare sempre più massicciamente poetiche autoriali e specifiche parabole produttive (a sua volta venendone influenzato). Basti pensare, per riferirsi all'esempio più eclatante, all'intera generazione di registi e interpreti della cosiddetta
New Hollywood, cioè a coloro che, nei decenni Settanta e Ottanta, tirano fuori la "Mecca del cinema" dalle secche di una crisi apparentemente irreversibile, riproponendola con forza come luogo-guida dell'immaginario collettivo mondiale: si tratta di una generazione indubbiamente rock, come dimostrano chiaramente i film di ciascuno, da Scorsese e Coppola a Lucas e Spielberg, per limitarsi soltanto ai più importanti.
Quelle che abbiamo voluto raccontare in questo libro sono storie artistiche e produttive, culturali e industriali che si sono sviluppate, per tutta la seconda metà del Novecento e fino a oggi, all'insegna dell'affascinante "abbraccio" tra cinema giovane - innanzitutto nello spirito - e musica rock. Lo abbiamo fatto cercando di dare conto dei principali snodi cronologici, privilegiando però itinerari volutamente ondivaghi che fossero in grado di far percepire al lettore il "suono" e magari il "corpo" del rock al cinema e del cinema più rock [...].

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